Posta ad un altitudine superiore ai 1.000 metri, ed affacciata sulla parte nord della vallata del rio Pardu, al suo cospetto ha Perta Liana, con il Gennargentu sullo sfondo. Il contatto visivo è sia con l’area archeologica di Is Tostoinos, distante pochi chilometri di cammino, sia con Serbissi, posta sul crinale del Tacco di Osini, opposto oltre il canyon di Taquisara. Il nuraghe è composto da una torre a pianta circolare con un’altezza residua di un oltre un metro, un villaggio di circa 11 capanne, il ripostiglio a cisterna noto come "Su scusorgiu". Alcune centinaia di metri prima di Perdu Isu, lungo il sentiero, sono visibili i resti di Scala Acutza, una sepoltura o forse un pozzo arroccato su uno spuntone roccioso. Il nome dell’area è preso dallo strapiombo su sui sorge, probabilmente con funzione di punto sacrificale. Perdu Isu è infatti il precipizio dalle pareti a strapiombo, che si affacciano sulla valle del rio Pardu. I numerosi ritrovamenti di resti umani, effettuati a valle dello strapiombo, oltre ad alcuni reperti cerimoniali, fanno ritenere che in tale luogo si effettuava il primordiale rito denominato “su babaiecca”. Misterioso, tra magia e religione, si ritiene vedesse i vecchi spinti nel precipizio dai propri figli, perché reputati improduttivi e ingombranti per la società. Lungo il “Sentiero delle Aquile”, che collega questo luogo a Grotta Taquisara e Is Tostoinos, si incontra anche una gola ricca di eccezionali tassi secolari e nota anche come "Sa Tumba", proprio per i frequenti ritrovamenti di ossa umane risalenti ad epoche passate. La zona è oggi nota soprattutto come Valle dei Tassi.