Foresta Vergine in Sardegna? Montarbu. Circa 2800 ettari di foresta demaniale tra i rilievi di “Monte Arbu” e “Tonneri”. A nord, il fiume “Flumendosa” separa la foresta dal dirimpettaio Monte Gennargentu. Al centro campeggia un altopiano, alto circa mille metri, con pareti verticali al suo confine. Occorrono pochi passaggi per scalarlo. Al suo interno troviamo “taxus bacata” ed “ilex aquifolium”, che sono cresciuti indisturbati per centinaia di anni. Così come quercus ilex millenari, “s’Ilixi ‘e Canali” (6m di circonferenza), e ancora aceri, carpini, frassini, ontani, pioppi, salici, castagni, faggi, corbezzolo, erica, ginepro e lentisco. Questi alberi e cespugli si distribuiscono per fasce climatiche, come in un manuale di scienze. E’ rimasto tutto al suo posto, perché qui la foresta fu Reggia Riserva di Caccia, quando ovunque si coltivavano i boschi a ceduo, ovvero selezionando le specie presenti. Qui i ruscelli carsici, attraverso lo scorrere delle acque, costruiscono monumenti di travertino, come nel caso dello spettacolare “rio Ermolinus”. La sua vetta è “Punta Margiani Pubusa”, che raggiunge l’altezza di 1300 m sul livello del mare. Questa si trova nella zona denominata “S’arcu e Pirastu Trottu” (arco del pero storto) e la collega direttamente alla vetta di “Perda Liana”. Attorno ai sentieri trovano casa mufloni, cinghiali, donnole, ghiri, martore, scoiattoli e volpi. La foresta è stata ripopolata anche con daini e recentemente, con cervi. L’aquila reale, l’astore, talvolta l’avvoltoio monaco ed il grifone, il falco pellegrino, il nibbio, la poiana e lo sparviero sono tutti presenti. Un luogo unico, con aree attrezzate e la presenza costante del personale dell’Agenzia Forestas.